Mare suicide

non posso sperare nel mare
la sua forza è tenace
infuocata lava di litantrace
potessi sprofondare nel magma primordiale ripartire dal nulla
dal vuoto del nettare astrale
per dipingere il ritorno di parole puramente bicolore

trafitta al cuore
nel momento cruciale
salgo delle scale dorate

il sapore del sale
amaro cadere nel vuoto fermando le ali nel mare
al tempo dell’ unione
allora
affogare nel piacere dell’acqua
per rilevare con poco
i giorni in cui ci si faceva male

non c’è scampo
la tristezza inghiotte i miei stracci

i pesci  solo i pesci sono immortali
ora non farò male
ora le onde dell’ anima
si placano vinte

il suono scompare`nel freddo abissale
senza più cantare