Giordano Bruno



De la causa, principio et uno: la Vita come materia infinita 

Nel sommario del processo ci sono tramandati i capi d’accusa (24) ma non quelli ritenuti provati nella sentenza, che peraltro ci sono così riferiti dallo Schopp, a memoria:

1. Negare la transustanziazione;
2. Mettere in dubbio la verginità di Maria;
3. Aver soggiornato in paese d’eretici, vivendo alla loro guisa;
4. Aver scritto contro il papa lo "Spaccio della bestia trionfante";
5. Sostenere l’esistenza di mondi innumerevoli ed eterni;
6. Asserire la metempsicosi e la possibilità che un anima sola informi due corpi;
7. Ritenere la magia buona e lecita;
8. Identificare lo Spirito Santo con l’anima del mondo;
9. Affermare che Mosé simulò i suoi miracoli e inventò la legge;
10.Dichiarare che la sacra scrittura non è che un sogno;
11 .Ritenere che perfino i demoni si salveranno;
12.Opinare l’esistenza dei preadamiti;
13.Asserire che Cristo non è Dio, ma ingannatore e mago e che a buon diritto fu impiccato;
14.Asserire che anche i profeti e gli apostoli furono maghi e che quasi tutti vennero a mala fine.


Video l'ermetico errante

 

Ero tra la folla e ho assistito a quell’orrore.
Il mio nome è Michelangelo Merisi, pittore lombardo conosciuto da tutti come il Caravaggio.
Grazie alle mie conoscenze altolocate tra i Cardinali della Congregazione del Santo Uffizio, sono riuscito ad avere un colloquio con Giordano nelle carceri di Tor di Nona, tre giorni prima della sua esecuzione.
Il povero frate era disteso su un pagliericcio maleodorante, e mi fu concesso di parlargli solo attraverso un’angusta finestrella, da cui vidi anche i terribili segni della tortura inflitta sul suo corpo.
- Chi sei, un confessore o un torturatore?
- Sono un vostro ammiratore, Giordano, ho letto i vostri “ Eroici Furori” con avidità ed entusiasmo. Il mio nome è Michelangelo, conosciuto come il Caravaggio.
- Sì, ho sentito parlare di te nel Palazzo del Sant’Uffizio, della tua opera “Matteo e l’Angelo”, che ha fatto infuriare i preti di San Luigi dei Francesi.
Stai in guardia, messere, l’Inquisizione si sta interessando anche a te e non correre il rischio di fare la mia stessa fine.
- Fra Giordano, abbiamo poco tempo: son venuto per chiedervi dove trovate la forza per sopportare tutto questo dolore.
- “ Chi non ammirerà questo camaleonte? “ – hai mai letto Pico della Mirandola, Michelangelo?
- Sì, ricordo, l’orazione De hominis dignitate, meravigliosa come i vostri furori.
- Pico ci ha insegnato che la gloria dell’uomo è la sua mutabilità.
Il fatto che l’orbita della sua azione non sia prefissata, come lo è invece quella degli angeli o degli animali, gli dà il potere di trasformarsi in qualsiasi cosa egli voglia, e di diventare così uno specchio dell’universo.
Può vegetare come una pianta, infuriare come una tigre, danzare come una stella, ragionare come un angelo, e superarli tutti raccogliendosi nel centro nascosto del proprio spirito, dove potrà incontrare la solitaria oscurità di Dio.
Capisci, amico mio, ecco la convinzione che mi permette di sopportare lo scempio che stanno facendo delle membra del mio corpo:la libertà di pensiero e di giudizio è tutto e senza libertà di giudizio la vita non è più un bene gioioso e non vale nulla, meglio non viverla affatto.
Ho vinto la paura con la forza del mio libero pensiero.
E’ semplice, tutto sommato.
- Grazie Giordano. Le guardie cominciano a farmi segno che è tempo di andarmene. Parlatemi di Dio, ve ne prego, fin quando non verranno a portarmi via.
- Se vuoi incontrare Dio, Caravaggio, rigetta la fede dei teologi, perché è vuota come una vescica d’onagro macellato.
La fede viva è concreta, e non potrebbe essere concreta se la Natura non fosse infinita.
Noi non dobbiamo cercare la verità fuori da quei mondi infiniti, ma dentro quei Cosmi.
E per entrare nei mondi infiniti bisogna saper entrare dentro il nostro cuore.
Il divino è presente in ogni cosa, animata o inanimata che possa sembrare:
ma non vedi che quello che è seme si fa erba e quello che era erba si fa spiga, e da spiga diventa pane, da pane chilo di peso e da chilo sangue,e da questo embrione, da quest’ uomo, da questo ormai quasi cadavere, da questa terra, da questa pietra e in ogni altra cosa c’è questa energia che crea tutte le forme naturali?
Questi malfattori che mi torturano per impedirmi di pensare non hanno capito che i cristiani che stanno sulla terra con un solo piede, staranno con un solo piede anche in paradiso. Stolti!
Non si può essere cristiani a spese della terra.
Ogni volta che la vita comincia a diventare faticosa e pericolosa, si spicca un volo e ci si solleva, leggeri e senza pensieri e senso di responsabilità, nelle cosiddette regioni eterne.
Si salta il presente, si disprezza la terra, ci si sente migliori di essa; infatti, accanto alle sconfitte in questo mondo si hanno a disposizione vittorie eterne, che possono essere ottenute con grande facilità obbedendo e sottomettendosi come pecore agli sgherri di santa romana Chiesa.
Solo allora, si può vivere tranquilli e remissivi, in una metafisica zona ai margini del mondo.
Non è così!
L’universo sarà di dimensione infinita e i mondi saranno innumerabili, poiché incomparabilmente meglio, in innumerabili individui, si presenta l’eccellenza divina, che in quelli che sono numerabili e finiti.
Tu Michelangelo hai il dono di saper vedere e dipingere il divino laddove lo spettatore meno se lo aspetta: tra gli umili, gli scalzi, i diseredati, la cosiddetta “schiuma della società”; così la chiamano quei Farisei dei miei assassini.
Ma noi sappiamo che Gesù Nostro Signore non è venuto per loro, ma per quella schiuma, per tutte quelle cose viventi dimenticate e neglette…
- Venite via, Messer Michelangelo, il tempo è scaduto!
Non state a perdere troppo tempo con questo bestemmiatore!