ERMETE TRISMEGISTO


REGHIERA A DIO PADRE
(Corpus Hermeticum, I, 31-32)

PREMESSA: "Con il termine ermetismo si usa denotare una forma di pensiero filosofico e tecnico-operativo caratterizzato da una spiccata sensibilità religiosa che affonda le sue origini nell’antico Egitto e che, a contatto con la civiltà greca classica, apre la strada ad una riflessione che darà origine ad una vasta produzione di carattere filosofico e teologico, che investirà anche l’astrologia, l’alchimia e la magia. Alla figura di Ermete Trismegisto e ad altri personaggi mitici con cui egli viene talvolta identificato, come Germa Babiloniensis, Enoch, o ancora a suoi discepoli, come Aristoteles, Belenus, Flaccus Africus, Harpocration, Thoz Graecus, Thabit vengono attribuiti scritti che saranno poi classificati nel Corpus Hermeticum" (Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia- Manuale di Filosofia Medievale)

Santo è Dio e Padre di tutte le cose.

Santo è Dio, la cui volontà si compie per mezzo delle sue potenze.

Santo è Dio, che vuole essere conosciuto ed è conosciuto dai suoi.
.
Santo sei tu, che per mezzo del Logos hai costituito tutti gli esseri.

Santo sei tu, di cui tutta la natura è immagine.

Santo sei tu, che la natura non ha formato.

Santo sei tu, più forte di ogni potenza.

Santo sei tu, più grande di ogni realtà eminente.

Santo sei tu, superiore ad ogni lode.

Tu che sei inesprimibile, indicibile, solo dal silenzio evocabile, ricevi puri sacrifici di pensiero da un'anima e un cuore a te rivolti.

A te chiedo di non errare nella conoscenza della nostra essenza. Ascolta la mia preghiera e dammi forza.

Con questa grazia illuminerò coloro che, miei fratelli e tuoi figli, ancora sono nell'ignoranza.

Io credo e rendo testimonianza: vado incontro alla vita e alla luce.

Benedetto sei tu, Padre.

Il tuo uomo vuole contribuire all'opera di santificazione, nella misura in cui lo hai fatto partecipe di ogni potenza.

Tavola di smeraldo

La Tavola di Smeraldo è stata tradotta dall'arabo in latino nel 1250. I Precetti furono trovati, prima dell'era cristiana, in una tomba egizia, iscritti su una tavola di smeraldo.
Scrisse Eliphas Levi che essa contiene " l'unità dell'essere e l'unità delle armonie, sia ascendenti che discendenti, scala progressiva e proporzionale del Verbo; la legge immutabile dell'equilibrio e il progresso proporzionale delle analogie universali..."
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Testo

Questo è vero senza menzogna, certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una.
E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica per adattamento.
Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice.
Il padre di ogni telesma, di tutto il mondo è qui. La sua forza è intera se essa è convertita in terra
Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria
Egli sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori
Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te
È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida
Così è stato creato il mondo
Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui
È perciò che sono stato chiamato Ermete Trimegisto, possedendo le tre parti della Filosofia del mondo intero
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato.
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Smaragdina hermetis tabula
Verum sine mendacio, certum et verissimum

Quod est inferius est sicut quod est superius, et quod est superius est sicut quod est inferius ad perpetranda miracola Rei Unius. Et sicut omnes res fuerunt Uno, meditatione Unius: sic omnes res natae fuerunt ab hac Una re adaptatione. Pater eius est Sol, mater eius Luna. Portavit illud ventus in ventre suo. Nutrix eius terra est. Pater omnis telesmi totius mundi est hic. Vis eius integra est, si versa fuerit in terram. Separabis terram ab igne, subtile a spisso, suaviter cum magno ingenio. Ascendit a terra in coelum, iterumque descendit in terram, et recipit vim superiorum et inferiorum. Sic habes gloriam totius mundi. Ideo fugiet a te omnis obscuritas. Hic est totius fortitudinis fortitudo fortis, quia vincet omnem rem subtilem; omnemque solidam penetrabit: SIC MUNDUS CREATUS EST. Hinc erunt adaptationes mirabiles, quarum modus hic est. Itaque vocatus sum Hermes Trismegistus, habens tres partes philosophiae totius mundi. Completum est quod dixi de operatione solis.
 

La legge di affinità o di attrazione

La legge di affinità o di attrazione oggi conosce una particolare notorietà presso il grande pubblico grazie ad alcuni autori americani: Ester Hicks e Jerry Hicks. Ha per oggetto la legge di affinità anche il volume "The Secret" - Il Segreto di Rhonda Byrne. Parimenti, il film A What the Bleep Do We Know!? ha contribuito a diffondere la conoscenza di questa problematica. Ma, in verità, già nell'antichità (Upanishad) essa era ben nota:
"Siete ciò che è il vostro desiderio più profondo.
Così come è il vostro desiderio,
così è la vostra intenzione.
Così come è la vostra intenzione,
così è la vostra volontà.
Così come è la vostra volontà,
così sono le vostre azioni.
Così come sono le vostre azioni,
così è il vostro destino.
(Brihadaranyaka Upanishad IV.4.5)

Nel Vangelo di Matteo si legge «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore».
In una visione spirituale, la consapevolezza della legge di affinità non dovrebbe sospingere l'uomo ad una ricerca ancora più intensa dei beni materiali. E' stato detto, infatti, che "ponendo attenzione sul fatto di acquisire ricchezze materiali, si rafforza l'idea pericolosa che se non sei felice e in pace nella tua vita dipende da quello che possiedi o fai e da come altre persone ti vedono. Eppure, quasi tutti i grandi Maestri spirituali attraverso i tempi hanno detto che se sei felice dipende, in ultima analisi, da come ti senti al tuo interno, non dal fatto che hai una automobile più bella o un lavoro meglio retribuito. Dire alle persone che possono raggiungere la felicità attraverso l'acquisizione di più cose rafforza solo la mentalità che ci conduce a estrarre sempre di più dal nostro pianeta ...The Secret avrebbe potuto veicolare un messaggio spirituale più potente, se avesse aiutato le persone a prendere coscienza di ciò" (http://www.peterrussell.com).
Anche per Aïvanhov, la legge di affinità svolge un ruolo fondamentale ma non al fine di ottenere il successo materiale o sociale, ma per la trasformazione interiore e per realizzare Alti Ideali a beneficio della collettività.
Afferma Aïvanhov: "Non riuscirete mai ad ottenere grandi cambiamenti nella vostra vita psichica finchè non avrete appreso il magico segreto della legge di affinità. Tutti i sentimenti che provate hanno una determinata natura e, grazie alla legge di affinità, vanno a risvegliare nello spazio altre forze di uguale natura che si dirigono verso di voi. Se nutrite sentimenti cattivi, attirerete influenze negative; se i vostri sentimenti sono buoni, attirerete benedizioni. Così potrete attingere tutto quello che desiderate dai grandi serbatoi dell'universo, a condizione di emanare e di proiettare pensieri e sentimenti della stessa natura di ciò che desiderate. I pensieri e i sentimenti determinano in modo assoluto la qualità degli elementi e delle forze che saranno risvegliati molto lontano, in qualche luogo dello spazio, e che prima o poi arriveranno fino a voi. La legge di affinità è la chiave più grande della realizzazione spirituale."
Aggiunge Aïvanhov: "Volete sapere dove andrete lasciando questo mondo? È molto semplice: in modo del tutto naturale, sarete attratti dalle regioni verso le quali avrete diretto i vostri desideri durante tutta la vita. Se i vostri desideri sono stati molto elevati, andrete nelle regioni della luce; se sono stati vili e bassi, andrete a raggiungere le tenebre. Dalla buona comprensione di questa legge dipende il vostro destino. Se alcuni fra voi mettono le proprie energie per chiedere l’intelligenza, l’amore e la bellezza, stiano assolutamente certi che nessuna forza sarà in grado d’impedire loro di raggiungere la regione cui aspira il loro cuore. Rifiutando l’idea di un'altra vita oltre quella terrestre, quanti uomini e donne si permettono ogni genere di azioni disoneste e criminali per soddisfare le proprie bramosie! Pensano che con le loro astuzie e i loro calcoli, se la cavino bene. La verità è che si sbagliano di grosso, e a causa della loro ignoranza si preparano spesso terribili sofferenze nell’altro mondo."

Le Leggi della Morale Cosmica - La manifestazione della legge di affinità nel macro e microcosmo Si suggerisce su questa tematica la lettura del volume "Le Leggi della Morale Cosmica" (Si raccoglie ciò che si semina).
"I contadini sono stati i primi moralisti", dichiara Omraam Mikhaël Aïvanhov,"quando non seminano, non si aspettano nessun raccolto, e se piantano dell'insalata, sanno che non raccoglieranno delle carote. Allora perché un uomo che semina odio e discordia dovrebbe sperare di raccogliere amore e pace? Per avere un palazzo di marmo, non si utilizzano dei mattoni. Per avere un corpo sano, non ci si ciba di alimenti avariati. Come possiamo quindi pensare di avere una psiche solida, resistente, un'intelligenza limpida ed un cuore generoso, se continuiamo incessantemente ad agitare pensieri e sentimenti disordinati, avvelenati dall'avidità o dal rancore? È indispensabile essere selettivi con i pensieri e i sentimenti, esattamente come lo si è con il cibo o con la costruzione di una casa... Le leggi che governano la nostra psiche sono identiche a quelle che sono state scoperte negli altri settori della natura e della tecnica. La morale non è stata inventata né dagli uomini né dalle società, poiché la morale è insita ovunque nella natura, e costituisce il prolungamento delle leggi naturali nell'ambito della nostra psiche".
Indice
1. Legge della causa ed effetto: Come avrete seminato, così raccoglierete 2. L'importanza della scelta. Ricercare l'impegno e non il piacere 3. L'attività creativa come strumento di evoluzione 4. La giustizia 5. La legge di affinità (1): la pace 6. La legge di affinità (2): la vera religione 7. Leggi della natura e leggi morali 8. La reincarnazione 9. Non fermatevi a metà strada! 10. Saper utilizzare le proprie energie 11. Come ottenere la quintessenza 12. La morale della sorgente 13. Perché ricercare dei modelli lassù 14. Attraverso i suoi pensieri e i suoi sentimenti, l'uomo è creatore nel mondo Invisibile 15. "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto..." 16. Non interrompete la connessione 17. "Se sei luce, andrai verso la luce" 18. La questione del doppio. Le nuove registrazioni 19. La morale assume tutta la sua importanza nel mondo dell'aldilà 20. Il miglior metodo pedagogico: l'esempio 21. "Se qualcuno ti colpisce su una guancia..."
Sul riscontro in sede scientifica (fisica quantistica) della legge di affinità, si suggerisce la lettura del libro "Il Tao della Fisica" di Fritjof Capra": "Nel libro Il Tao della fisica Capra elenca una vasta serie di "affinità" tra il quadro che sembra emergere dalla fisica contemporanea e gli insegnamenti delle religioni orientali (Induismo, Buddhismo, Taoismo) e i relativi sistemi filosofici. L'universo sarebbe la manifestazione di un unico campo astratto di intelligenza universale, che darebbe origine ad ogni forma e le sue parti sarebbero intimamente connesse a formare un grande organismo unitario. In questa visione, importanza decisiva viene attribuita alle onde e al concetto di vibrazione, che sostituisce il concetto tradizionale e statico di materia". Cfr. Bruno E.G. Fuoco, Il codice delle Leggi, relazioni tra mondo esteriore ed interiore, 2011.
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THOT-ERMETE TRISMEGISTO, ANATOMIA DI UN MITOdi Stelio Calabresiper Edicolaweb

 Gli antichi egizi lo chiamavano Thoth. Era adorato e caratterizzava l’enneade della scuola cosmogonica Hermopolitana. La leggenda adombra in Thoth un personaggio vissuto nel misterioso periodo predinastico-antidiluviano. Oltre ad aver insegnato all'uomo l'uso della parola, avrebbe inventato la scrittura come sistema nel quale figure, lettere e numeri sarebbero andati a formare una catena di eventi tipici della filosofia mistica egiziana. Lo storico Brissaud (L’Egitto dei Faraoni) ci ricorda che i "testi delle piramidi" dicevano di lui:

"Thoth ... il più antico ... il sovrano dio creatore del bene, cuore di Râ, lingua di Atum, bocca del dio il cui nome è nascosto (AMMON), signore del tempo ... Scriba degli annali dell'Ennèade, rivelazione del dio della luce (Râ)...".

In un altro angolo del Mediterraneo, c’era Ermete, eponimo di fisica e filosofia ermetica, deificazione della sapienza individuale mentre l’Egiziano Er-Meth personificava la casta sacerdotale alla quale si attribuiva l’invenzione delle scienze e delle arti.

Ermhs era il "vaso chiuso", inaccessibile dall’aria che propone il modo più antico di sigillare consistente nel liquefare e saldare tra loro le labbra dell’orifizio. Per traslato indicò la pratica filosofica di escludere i non adepti.
D’altra parte Ermhs era anche colui che apriva le porte della vita e della morte, conduceva le anime nel regno di Ade, ispiratore della filosofia misterica.


DA THOT AD ERMETE TRISMEGISTO
Nel mito di Thoth si affermavano caratteristiche prometeiche tipiche del civilizzatore. Dogma fondamentale delle dottrina egiziana di Thoth era che una medesima legge regge il mondo divino, il mondo naturale e il mondo umano: scopo della ricerca sacerdotale di tutti i tempi è stato quello di cercare Dio in ogni cosa creata e, soprattutto, in noi stessi. Ne è dimostrazione la iconografia di questo Dio che stringe in una mano la lettera "TAU" e nell'altra l’Ankh (il segno della vita); per lo studioso attento al valore dei segni, è chiaro i due simboli, nelle mani incrociate del dio, siano l’equivalente delle lettere greche "A W", principio e fine di tutte le cose; di fatto lo stesso busto di Thoth delinea la lettere "A" nella sua forma umana come pure il ravicapo nella forma di "IBIS".
Thoth fu così ritenuto una delle più importanti ipostasi di Râ secondo il dettato dei testi delle piramidi.
L’identificazione di Thoth con il suo omologo greco Hemes, apportatore di conoscenza esoterica, ebbe luogo a partire dal IV secolo, quando la cultura greco-macedone dei Tolomei si sovrappose a quella egiziana tradizionale. La dottrina tolomeide lo definì il Trismegistos, il tre volte grandissimo: Thoth andò, così, a presiedere le attività intellettuali, la scrittura, la lingua, la formulazione delle norme giuridiche, l’annalistica, il computo del tempo ed i calendari; divenne il patrono degli scribi.
Nel IV secolo a.C. segnò la sua definitiva evoluzione in Trismegistos con la sovrapposizione della cultura greco-macedone dei Tolomeidi a quella egiziana allorquando in Thoth-Ermete venne individuato l’apportatore di conoscenza e di esoterismo nel mondo ellenico.
L’epoca dei Tolomei non costituiva tuttavia la prima occasione di incontro col mondo greco: Thoth era già noto agli achei - che, primi, lo identificarono in Hermes - all’epoca della cosiddetta "talassocrazia cretese", nella stazione commerciale dell’isola di Pharos (sul delta del Nilo).
Era venerato ancora nel 230 d.C. quando venne rappresentato su monete indiane dell’epoca Huishka, assimilato al Dio Farr.

Le opinioni degli studiosi non sono concordi sull’individuazione del motivo per cui Thoth venne definito Trismegisto. Cimmino, in "Storia delle piramidi", fa riferimento alle tre vite vissute da Thoth. La sua prima vita si sarebbe svolta in epoca prediluviana quando inventò l'astronomia; nella seconda avrebbe inventato la medicina e fondato Babilonia; nella terza avrebbe ritrovato la memoria delle vite precedenti.
Schuré, ne "I grandi iniziati", ritiene che Trismegisto sia un appellativo generico che indica, di volta in volta, un uomo, una casta, una divinità. Come uomo è il primo iniziato dell'Egitto; come casta egli avrebbe rappresentato la classe sacerdotale, depositaria della tradizione occulta; come dio si sarebbe identificato nel pianeta Mercurio, patrono degli iniziatori divini.




EVOLUZIONE DEL MITO DI THOT
Se è stato abbastanza facile ricostruire l’evoluzione storica, non è altrettanto facile definirne quella, per così dire, culturale. Il fatto è che nel mito di Thoth, più che in altri agisce il principio di confusione. Sotto questo profilo dovremo rivedere alcune valutazioni storiche e riconsiderare, anzitutto, la natura della religione egiziana, che siano soliti liquidare con una frettolosa taccia di politeismo, mentre essa deve essere considerata tendenzialmente monoteistica e trinitaria.
Ce lo conferma la identificazione di Amon con Zeus o con Jahweh. Il Libro dei morti, attribuisce ad Osiride l’affermazione dello "io sono chi sono", equivalente dello "egw eimi o wn" della tradizione mosaica.
Il fatto è che una diffusa cultura monoteistica giudaizzante ha volutamente liquidato come politeiste tutte quelle manifestazioni di religioni nelle quali ipostasi dell’unica divinità venivano confuse con politeiste (in questo senso Thoth non è una divinità autonoma ma "la sapienza di Amon").
Allora, seguendo questa diversa chiave di lettura, possiamo osservare, sulla scorta delle fonti del classicismo egiziano, che oltre al mito di Thoth-Ermete Trismegisto ve ne sono almeno altri due che costituiscono il trait-d’union tra le grandi religioni del passato, saldando le tradizioni mistico-esoteriche indo-ariane (vediche e, per naturale filiazione, greche) a quelle cosiddette semitiche, tipiche del Jaivismo e dell’Eloismo ebraico.

Pensiamo per un attimo alla evoluzione del mito di Jaccos, poi identificato in Bacco, tipico dell’Orfismo tracico; ed anche ai miti di Eracle. Entrambi sono connessi, come afferma Greaves in "I miti Greci", dell’espansione della civiltà della vite.
Eracle, nel corso della "decima fatica" si scontra con Caco che gli ha sottratto il bestiame di Gerione. Il forzuto eroe sembra cercare un suo "paradiso" in tutti e tre gli angoli dell’universo nei quali lo individuavano le tradizioni orfiche, quelle celtiche e mesopotamico-sumeriche (si pensi al racconto dell’erba magica da parte di Gilgamesh nella sua ricerca dell’immortalità) ed approda all’isola Egizia.
I grandi mitografi dell’antichità Pausania, Apollodoro, ed Esiodo ed i grandi poeti Servio e Virgilio non sono in grado di dirci in maniera univoca dove si trovi l’isola di Erizia: se in Spagna (Tartesso?) o in altro luogo del fiume Oceano (Thule a nord? o Colchide ad est?).
Ma Esiodo ci rivela che Gerione è tricefalo (o tricareno) ed è quindi omologo del dio celtico Trigàranus la cui triplice personalità riproduce la suprema "triade vedica" di Mitra, Varuna e Indra e la sua origine è l’India Vedica.
Ed ancora: se il Paradiso che Eracle cerca coincide con quello di Trigàranus, ci troviamo in presenza di una conclusione assolutamente sconcertante: il nome di Gerione, è privo di significato nella forma greca, ma assume il significato celtico-irlandese delle gru che, durante l’estate, volano verso il nord.
E non a caso Trigàranus, alla pari di Thoth, era il custode di un antichissimo alfabeto. Ed Eracle Ogmio è egli stesso padre-custode dell’alfabeto ogàmico, assumendo con ciò la stessa veste di Errmete Trismegisto.
Egli, in altre parole, assorbe in sé la funzione che era già stata di Cadmo o di Foroneo: mitici ideatore della scrittura pelasgica.

Per coerenza con quanto ci riferiscono Igino, Isidoro di Siviglia, Plinio e Plutarco dovremo, comunque, rivisitare tutti i miti sulle origini e sulla diffusione degli alfabeti.
Così:

  • alle Moire, ad Io o a Foroneo va attribuito il merito di aver inventato le prime cinque vocali e due consonanti pelasgiche; a Palamede andrebbe riservata l’invenzione di altre undici consonanti;
  • a Ermete spetta il merito di aver trasferito i suoni in segni del mitico alfabeto pelasgico e cuneiforme, imitante il volo a cuneo delle gru introducendoli in Grecia, in Egitto ed in Mesopotamia;
  • a Cadmo va il merito di averli introdotti in Beozia mentre ad Evandro di averli introdotti in Italia;
  • ai sacerdoti di Apollo va ascritto il merito di aver introdotto le vocali lunghe sicché la lira, a lui sacra, comprendeva sette corde e consentiva l’emissione dei sette suoni pitagorici.
Per amore di completezza ricorderò che Hermes, nella forma di Trismegisto, fu il centro della letteratura ermetica ed iniziatica. Tale circostanza finì col fargli perdere l'antico significato a causa, secondo Cicerone ("De Natura deorum") della sovrapposizione di elementi propri del sincretismo religioso alessandrino. A Thoth-Ermete Trismegisto la tradizione fa risalire una serie di testi, tra i quali il cosiddetto "Libro di Thoth" e la "Tavola Smeraldina", che nel loro insieme costituiscono il "Corpus Hermeticum".